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Tartufo dessert

Il tartufo ha fatto incontrare l’arte cioccolatiera della Savoia con il genio di un gelatiere siciliano, Giuseppe De Maria, che negli anni Cinquanta trasformò l’originaria versione cioccolatino in un gelato chiamato tartufo di Pizzo, dal nome della località calabrese in cui venne sperimentato.

Da allora, seppure in versioni diverse, il tartufo è diventato un dessert immancabile nei menù dei ristoranti italiani, spesso preconfezionato e consumato affogato nel caffè.

Andiamo con ordine: il nome già ci porta in Savoia, terra di tartufi pregiati. Leggenda vuole che nel 1895, presso la pasticceria Dufour di Chambery, l’italiana Nadia Maria Petruccelli abbia inventato un cioccolatino con cuore di panna ricoperto da cacao in polvere: le truffe au chocolat.

Alcuni anni dopo il produttore cuneese di torroni Oscar Sebaste provò a sostituire la panna con le nocciole piemontesi. Fu un successo. Arriviamo così alla creatura di Giuseppe De Maria, conosciuto anche come Don Pippo. Come spesso accade, facendo di necessità virtù, Don Pippo unì nel palmo della mano del gelato al cioccolato a del gelato alla nocciola a formare un’unica pallina e ci versò dentro del cioccolato fondente liquido. Le versioni attualmente diffuse del tartufo gelato hanno raccolto la “pesante” eredità di questa storia rivisitandola.