La grappa ha conosciuto un’ascesa da aspra bevanda contadina a regina dei digestivi che sta superando cognac e whisky. Precisiamo subito che la grappa si può considerare più cugina che sorella dei cognac e delle acquaviti: per la sua produzione infatti si distilla la vinaccia fermentata, non il vino né il mosto. Ci sono bevande ottenute con un metodo simile chiamate diversamente in altri paesi: ad esempio in Germania Schnapps, in Francia Marc, in Grecia Tsikoudia. La gradazione alcolica della grappa può variare dal 37,5 al 60%. Il prodotto finale della distillazione contiene il 65-86% di alcol e quindi si arriva alla gradazione prevista con l’aiuto di acqua distillata o demineralizzata. Oggi In Italia vengono prodotte ogni anni circa 40 milioni di bottiglie di grappa vendute in tutto il mondo. La nascita della distilleria Nardini a Bassano del Grappa nel 1779 portò ad una vera e propria rivoluzione attraverso l’introduzione del metodo della distillazione a vapore tuttora utilizzato.
Giovane: prima di entrare in bottiglia veniva conservata solo in acciaio inox o vetro.
Aromatica: da varietà aromatiche o semi-aromatiche come moscato, gewurztraminer e malvasia.
Affinata: almeno sei mesi di invecchiamento in botti di legno.
Invecchiata: dai dodici ai diciotto mesi in botti.
Stravecchia: oltre i diciotto mesi in botti.
Aromatizzata: con aggiunta di aromi naturali di erbe.
Inoltre può essere monovarietale, cioè proveniente tutta dallo stesso vitigno riportato in etichetta, oppure polivitigno.
Lo stile della grappa cambia da regione a regione: tendenzialmente quelle friulane sono secche, le toscane hanno una maggiore gradazione alcolica, quella altoatesina si distingue per la brillantezza, in Veneto assume caratteristiche più morbide e rotonde, mentre i piemontesi amano l’invecchiamento in rovere.
E’ consuetudine raffreddare una grappa invecchiata un anno ad una temperatura di 5-10°C prima di servirla, consuetudine raffreddare ad una Una grappa più vecchia viene bevuta invece a temperatura ambiente in modo da rivelare appieno il suo bouquet aromatico. E’ preferibile utilizzare appositi bicchieri a forma di tulipano. Il bicchiere di solito va riempito per tre quarti. La degustazione inizia con una valutazione della trasparenza della grappa, che deve essere assolutamente pulita e priva di sedimenti. Quindi si assume un piccolo sorso e si tiene la grappa in bocca per alcuni secondi. Pochi secondi dopo un sorso si avvertono note di vaniglia, pepe, mandorle, nocciole e pesca. I veneti amano fare il cosiddetto “rasentin”, cioè risciacquare la tazzina ancora calda di caffè appena bevuto con qualche goccia di grappa.
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