Cibo e BevandeStorie in cucina

Porto

Il vinho do Porto è un eccellenza che dalla regione portoghese del Douro ha conquistato il mondo. Come è nato questo vino liquoroso dalla dolcezza inconfondibile con gradazione alcolica di 19-20 gradi? Probabilmente nell’Ottocento, nel tentativo di ripetere un’annata nella quale il vino era stato particolarmente dolce. Per riuscirci i produttori portoghesi e i commercianti inglesi aggiunsero un certo quantitativo di acquavite al mosto per fermarne la fermentazione. Così facendo i gradi aumentavano e la bevanda rimaneva dolce. Non esiste un solo Porto: può essere Bianco, a sua volta suddiviso in secco, semi-secco e dolce; Ruby, per il colore rubino; Tawny, che è un Ruby travasato in botti più piccole dove si ossida più velocemente e diventa ambrato. I Porto invecchiati tre anni sono considerati standard; mentre le annate di maggior qualità diventano gli special, con invecchiamenti che arrivano a decenni. Il più pregiato è il vintage, fatto con uva di un’unica eccezionale annata, invecchiato in botte per due anni, imbottigliato e aperto solo dopo decenni. Poco tempo fa sono state vendute delle bottiglie di Porto prodotto nel 1863.

Andrebbe servito in un bicchiere particolare chiamato copita con stelo e forma a tulipano. Per il porto di qualità superiore si raccomanda però un calice ampio.

E’ considerato un vino da meditazione, è consigliato in abbinamento al cioccolato fondente e a formaggi erborinati come il Roquefort. Il Porto Bianco ben si accompagna anche con il pesce.

Per quanto riguarda la temperatura alla quale servirlo, il Bianco è consigliato freddo, invece gli altri vanno consumati a 15-18°. Il porto può essere versato in un decanter filtrando il sedimento e lasciato riposare fino a raggiungere una temperatura superiore ai 20°. Infine il Porto va versato riempiendo circa metà del calice.