Da una ricerca condotta nel 2018 è la ‘nduja il prodotto alimentare italiano più amato nel mondo, seppur a pari merito con il pesto alla genovese. E’ un salume piccante irresistibile quello che viene dalla Calabria, più precisamente da Spilinga, nel territorio provinciale di Vibo Valentia.
La ‘nduja è una crema e piace tanto come condimento di una pastasciutta quanto spalmata su pane o bruschette, ma anche assieme ai formaggi. Nato come piatto povero a base di varie parti grasse di maiale, scarti e frattaglie, il successo della ‘nduja si deve alla preparazione di questo insaccato per il quale oggi vengono utilizzati lardello, pancetta e guanciale. Si ritiene che la parola dialettale “’nduja” derivi dal francese “andouille”e si sia diffusa in Calabria ad inizio Ottocento durante il periodo napoleonico. I calabresi aggiunsero all’impasto di carne un bel po’ di peperoncino piccante, circa un terzo della carne, tanto da non aver bisogno di ricorrere a conservanti. Da qui il caratteristico colore rosso accesso della ‘nduja.

L’impasto viene quindi insaccato nel budello naturale, affumicato con legno di ulivo e alla fine lasciato stagionare in un luogo fresco per un periodo che varia, a seconda delle dimensioni del prodotto, da due a più mesi.
Sono soprattutto le proprietà del peperoncino, oltre al gusto, a rendere la ‘nduja così interessante: il suo consumo infatti è consigliato in numerose diete dimagranti, fornisce molta vitamina C e quindi rinforza il sistema immunitario, è ricco di sali minerali, accelera il metabolismo, favorisce la digestione, è un antidolorifico e, favorendo la vasodilatazione, è considerato un alimento afrodisiaco. Si consiglia di consumarne dieci grammi al giorno. In generale il cibo piccante è però sconsigliato a chi soffre di ulcera, gastrite, diarrea e alle donne in gravidanza.