Nel 1492 Cristoforo Colombò scoprì l’America e l’anno dopo tornò in Europa con una pianta nuova per il Vecchio Continente: il mais. Oggi è il cereale più prodotto al mondo, i suoi utilizzi alimentari sono molti, la sua farina è utilizzata per alcuni dolci, diversi tipi di pane, ma in Italia soprattutto per la polenta, tanto che alla fine del Settecento era il paese più afflitto al mondo dalla pellagra, una malattia legata da un’alimentazione sbilanciata e priva di vitamine.
Nelle Americhe, invece, si pratica da secoli la nixtamalizzazione, cioè la cottura del mais con idrossido di calcio, che rende disponibili i principi nutritivi dando così vita alle celebri tortillas. Inoltre viene fermentato per la produzione di una bevanda chiamata Chica e miscelato ad altri cereali in quello che è il mash per il Bourbon.
Riscaldati in padella, i chicchi di mais scoppiano diventando i famosi pop corn, ma la pannocchia può essere consumata ed è buona anche grigliata o bollita.
E’ un alimento ricco di sali minerali, grassi, carboidrati, ma soprattutto è privo di glutine.

Dal germe di mais si ricava un prezioso olio che, usato crudo, come alimento si rivela utile a contrastare il colesterolo, mentre con fini cosmetici viene cosparso sulla pelle per renderla più morbida.
Infine, ma non meno importante, dal mais si ottiene l’amido, tanto utilizzato a livello industriale non solo per alimentari, ma anche come eccipiente in campo farmaceutico, e come collante nella produzione di carta e colla.