Storie in cucina

L’UOVO DI PASQUA, UNA STORIA MOLTO ITALIANA

Nella maggior parte delle culture l’uovo rappresenta l’inizio di una nuova vita, fertilità, nascita e rinascita. Ciò valeva già molto tempo prima dell’avvento del cristianesimo: uova decorate sono state trovate anche nelle sepolture dei Sumeri. Una leggenda bizantina vuole che Maria Maddalena si sia presentata al cospetto dell’imperatore Tiberio a Roma con un uovo esclamando: “Cristo è risorto!”. Tiberio si sarebbe quindi preso gioco di lei rispondendo che la resurrezione di Gesù era tanto plausibile quanto che quell’uovo fosse rosso. Subito dopo però l’uovo sarebbe davvero diventato rosso. Questo colore rappresenterebbe il sangue versato dal Cristo nella crocifissione, il suo sacrificio per gli uomini. Si è diffusa l’usanza di usare anche altri colori: tra i migliori ingredienti naturali per colorare le uova ci sono cipolle, curcuma, barbabietole, cavolo rosso e fiori di ibisco in infusione.

Dalle uova sode colorate si è poi arrivati anche all’uovo di Pasqua in versione dolce. Promotore della “nuova” versione sembra essere stato Luigi XIV, il celebre re Sole, che avrebbe incaricato il suo pasticciere di realizzare il primo uovo di cioccolato. L’idea però non sembra aver avuto seguito e sarebbero stati invece i piemontesi, maestri cioccolatieri, a portare avanti nel Settecento la produzione e anche i primi a inserire delle sorprese nell’uovo. Nel 1725 sarebbe stata una signora, conosciuta come vedova Giambone, a proporre nella sua attività di via Roma, a Torino, le prime uova di Pasqua al cioccolato. Il cacao era arrivato in Europa grazie a Cristoforo Colombo che dall’America portò con sé delle fave nel Vecchio Continente. E’ quindi la Spagna, nel Cinquecento, il primo paese europeo a conoscere il cacao e sembra siano stati gli spagnoli i primi a trasformare, aggiungendo zucchero, l’amaro cacao in dolce cioccolato. In quel periodo gli spagnoli portano la lavorazione tipica degli Atzechi nel loro feudo di Modica, in Sicilia: i semi di cacao vengono macinati con una sorta di mattarello su una mezzaluna di pietra. E’ comunque nel Seicento che il cioccolato si diffonde in Italia, in particolare prima a Firenze e poi a Venezia. La città italiana in cui esplode la lavorazione del cioccolato, anche a livello industriale, è però Torino. E così all’inizio del secolo scorso è proprio la torinese Casa Sartorio a mettere a punto uno stampo che distribuisce uniformemente il cioccolato su due metà ovali che poi vengono chiusi a formare, con tanto di sorpresa dentro, l’uovo pasquale come lo conosciamo. L’Italia oggi è tra i primi dieci importatori al mondo di cacao e in Piemonte si produce quasi la metà del cioccolato italiano.