La pianta mediterranea del lampascione (Leopoldia comosa), diffusa particolarmente in Puglia, Basilicata e Calabria, offre un bulbo, estraibile con le mani ad una profondità di circa 15 centimetri, che è stato riconosciuto dal ministero come Prodotto Agroalimentare Tradizionale di quelle regioni.
E’ conosciuto anche con molti altri nomi, tra i quali muscari chiomato, cipolla canina e aglio di biscia. I lampascioni si riconoscono in primavera per la loro infiorescenza viola. Si possono anche coltivare anche i lampascioni, ma i più ricercati ed apprezzati sono quelli spontanei dal gusto amaro più caratteristico. Chi non ha esperienza nel riconoscere le piante potrebbe confonderli con un’altra piccola pianta bulbosa, il colchico, che però fiorisce d’autunno ed è altamente velenosa.
I lampascioni contengono fibre alimentari, amido e zuccheri come saccarosio e glucosio, oltre a molti minerali come potassio, calcio, fosforo, ferro, rame, manganese e magnesio.
Vantano anche principi attivi come flavonoidi, saponine e vari composti azotati che conferiscono a questo bulbo il suo sapore tipico. La presenza di queste sostanze offre effetti diuretici, lassativi e antitrombotici dovuti alla capacità di abbassare la pressione sanguigna e ridurre la quantità di grassi circolanti. I lampascioni facilitano la digestione e hanno un effetto antinfiammatorio sulle pareti del tubo digerente e sulla mucosa intestinale. Cento grammi di lampascioni apportano tra le trenta e le quaranta calorie.

In Puglia si usa farli lessi, come antipasto o come contorno. Avendo un sapore fin troppo amaro vengono prima lasciati in ammollo per qualche ora. Quindi vanno fatti bollire per una ventina di minuti, scolati e serviti caldi con sale, pepe, olio e aceto.
Da provare i lampascioni fritti. Si incidono a croce prima di buttarli sull’olio di semi bollente, dove si aprono come roselline e nel giro di qualche minuto sono pronti.
Altra possibilità è quella di friggerli in pastella, cioè di immergerli in un composto di uova, farina, prezzemolo, aglio e pecorino grattugiato.
I lampascioni sono preparati anche al forno, soprattutto da chi della verdura apprezza il sapore amarognolo. Vengono sempre prima puliti, lavati e incisi a croce; quindi vanno cosparsi di sale, olio, erbe, rosmarino e uno spicchio d’aglio. Tradizionalmente vengono accompagnati in teglia da patate tagliate a cubetti e infornati a 180° per almeno mezzora.