Una grande raccolta di cibo come quella avviata anche in Italia per sostenere i profughi ucraini in Romania, Polonia, Ungheria , Slovacchia e Moldavia, non si improvvisa. Associazione umanitarie come Croce Rossa e Caritas, che sono impegnate nei centri di accoglienza, hanno dichiarato di preferire al cibo donazioni in denaro da utilizzare per l’acquisto di medicinali e di prodotti alimentari sul posto. La scelta di molti italiani di inviare cibo anziché denaro è giustificata dal dubbio che i soldi non vengano spesi dai destinatari della donazione.
Di fatto Coldiretti ha già inviato 4 tonnellate di cibo agli ucraini attraverso quella che viene comunemente chiamata “spesa sospesa” e che in pratica è una donazione il cui nome deriva dall’usanza napoletana del “caffè sospeso” consistente nel pagare un caffè a qualcuno che non conosciamo e che si presenterà al banco del bar dopo di noi. Nella scelta del cibo da inviare si consiglia di preferire il cibo a lunga conservazione: spesso infatti nelle zone di guerra ci sono problemi con l’energia elettrica e quindi diventa difficile sia conservare che cucinare i prodotti.

Del team di CiboMio fanno parte da sempre due collaboratori, Konstantin e Natalia, che vivono e operano in Moldavia. Grazie a loro CiboMio può offrire un aiuto senza intermediazioni e potendo anche rendicontare le donazioni di chi acquista prodotti sulla piattaforma e li spedisce nella sede operativa CiboMio di Vicenza. Dal Veneto i prodotti vengono quindi caricati con destinazione il centro rifugiati ucraini della capitale moldava Chisinau. Konstantin e Natalia sono presenti in loco per garantire che tutta la “spesa sospesa” ordinata su CiboMio venga correttamente distribuita tra i profughi bisognosi. Così, in modo trasparente, si svolge la nostra iniziativa “Un prodotto per la pace” su CiboMio.it. Per quanto riguarda i prodotti alimentari di prima necessità che si desidera inviare, consigliamo di prediligere prodotti a lunga conservazione come biscotti, frutta secca, cioccolato, salumi, dolci confezionati, taralli, grissini, pane biscottato e conserve.
L’emergenza in Moldavia sta crescendo giorno dopo giorno tanto è vero che la Protezione Civile di diverse regioni italiane sta per costruire laggiù nuove strutture di accoglienza in grado di ospitare centinaia di persone. La Moldavia ha già accolto circa 100mila profughi e secondo le stime dell’Onu il dato è destinato a raddoppiare.