Storie in cucina

Gnocchi

DESCRIZIONE DEL PIATTO

“Ridi ridi che la mamma ha fatto i gnocchi”. Basta questo modo di dire per far capire quanto questo piatto in Italia sia associata a momenti di felicità assoluta come sono quelli che caratterizzano l’infanzia. E’ usato in senso ironico ma rende bene l’immagine di noi bambini che ammiriamo ingolositi qualche nostra zia o nonna mentre con pazienza riga ad uno ad uno gli gnocchi appena fatti a mano affinchè il sugo (di solito pomodoro o ragù, ma anche pesto alla genovese) non sfugga.

Un altro modo di dire – questo soprattutto romano – è ““giovedì gnocchi, venerdì pesce e sabato trippa”. Gli gnocchi alla romana rientrano tra i piatti tipici della capitale. Sono fatti con semola, latte, burro, uova e parmigiano. La pasta a forma di cilindro viene tagliata a medaglioni cotti in forno anziché bolliti. Di solito vanno conditi con passata di pomodoro.

Gli gnocchi italiani più comuni sono però quelli di patate, ma attenzione: ordinando gli gnocchetti sardi, i malloreddus, vi verrà portato un piatto di pasta consistente in piccole conchiglie rigate condite tradizionalmente con zafferano e pecorino o con sugo di pomodoro e salsiccia nella ricetta alla campidanese.

Gli gnocchi di patate sono un piatto apparentemente facile da preparare, ma la bontà del risultato finale è tutt’altro che scontata. Intanto vanno scelte delle patate vecchie, ricche di amido, per evitare di formare un impasto troppo liquido e di dover quindi ricorrere alla farina. Più farina si utilizza e più lo gnocco tende a diventare duro. Invece noi vogliamo che siano morbidi e per questo l’impasto deve essere lavorato il meno possibile.

Tra le versioni più famose c’è sicuramente quella sorrentina. Questo tipico piatto domenicale campano prevede che, dopo la cottura e il condimento con passata di pomodoro e basilico, gli gnocchi vengano ricoperti da uno strato di parmigiano e mozzarella e messi in forno a 180° per una ventina di minuti.