DESCRIZIONE DEL PIATTO
Quando la filosofia incontra la cucina…ecco a voi una prelibatezza raccomandata nientepopodimeno che da Aristotele: la capasanta. Nella sua saggezza, il celebre pensatore del IV secolo a.C. consigliava di farle alla griglia e di esaltarne la delicata dolcezza con dell’aceto.
E’ un mollusco diffuso nel Mediterraneo, ma esiste anche una specie, chiamata cappasanta atlantica presente nel Nord della Francia e in Gran Bretagna. Non si tratta di un alimento economico, ma quando è fresca ha un profumo invitante pressoché irresistibile al quale almeno ogni tanto bisogna cedere. Anche perché è poco calorica e ricca invece di acqua, proteine, sali minerali e omega 3.
La capasanta è stata celebrata nella storia dell’arte dalla “Nascita di Venere” del Botticelli, il celebre dipinto degli Uffizi che raffigura la dea della bellezza emergere dal mare su una conchiglia.
In pescheria le trovate sia chiuse nella conchiglia che già aperte. Tolta al alveola che spesso trattiene troppa sabbia, rimangono due parti da gustare: la noce, che è la parte bianca, e il corallo di colore arancione. Il modo più diffuso di prepararle è al forno con il gratin e servirle ancora nella loro conchiglia facendo attenzione a non toccarle appena sfornate.
INGREDIENTI
Capesante | 6 pz |
Pangrattato | 50 g |
Prezzemolo | q.b. |
Spicchio d’aglio | 1 pz |
Sale | q.b. |
Pepe | q.b. |
Olio extravergine | 1 cucchiaio |

PREPARAZIONE
1. Impostate il forno a 200°
2. Tritate prezzemolo e aglio e mettetene un po’ su ogni capasanta
3. Aggiungete un cucchiaio di pangrattato
4. Versate un filo d’olio
5. Mettete le capesante su una teglia e infornate
6. Lasciatele in forno per circa 15 minuti o comunque fino a dorarsi: devono risultare croccanti all’esterno e morbide all’interno