Consigli in cucina

Caffe’ espresso vs moka

DESCRIZIONE DEL PIATTO

L’italiano si sveglia con il caffè della moka e sul lavoro, alla prima pausa, va a prendersi l’espresso al bar. Difficile resistere al profumo della moka che ti sveglia, ma anche alla cremosità della tazzina calda che ti coccola. La moka nasce negli anni Trenta dal genio italiano di Alfonso Bialetti e utilizza caffè macinato, mentre l’idea di una macchina per caffè istantaneo risale addirittura al 1884 e appartiene ad un altro piemontese: Angelo Moriondo. Tuttavia fu solo a partire dagli anni Trenta, grazie al milanese Achille Gaggia, che che le macchine invece di utilizzare il vapore incominciarono ad usare acqua sotto pressione fatta passare attraverso uno strato di caffè macinato e ad ottenere così un prodotto simile a quello attuale, denso, aromatico e cremoso, ricavato da 7 grammi di caffè macinato e acqua a 90°. Nella versione ristretto il quantitativo di bevanda è attorno ai 20 ml, in quella classica è attorno ai 30 ml e in quella allungata arriva fino ai 50 ml. Da notare che un caffè è costituito per il 90% da acqua e quindi la qualità di quest’ultima incide non poco sul prodotto finale. In particolare un’acqua ricca di sali minerali non è in grado di esaltare il caffè.

Fondamentale poi che la il caffè sia preparato pochi minuti dopo la macinazione per non perdere la maggior parte dell’aroma.

Per preparare invece una buona moka a casa, la miscela di caffè non deve essere macinata fine come quella dell’espresso, deve riempire il filtro ma non deve essere pressato con il cucchiaino. L’acqua fredda all’interno della caldaia deve raggiungere il livello della valvola. La moka va scaldata a fuoco basso e va tolta appena il caffè inizia a salire. Infine, cosa che non fa quasi nessuno ma che invece andrebbe fatta, è mescolare il caffè prima di versarlo nelle tazzine per ottenere un prodotto più uniforme. Se sul fondo della tazzina rimangono troppi granelli può significare che non abbiamo pulito bene il filtro o che non funziona più.