Da sempre accompagna il cappuccino o il macchiatone delle nostre colazioni al bar, ma siamo sicuri che il dolce lievitato che teniamo in mano al bancone o al tavolo sia una brioche? O è un cornetto? O ancora un croissant? In un attimo ci rendiamo conto di avere usato queste parole come sinonimi.
In realtà il francese croissant, che discende dall’austriaco kipferl, ha un impasto formato da farina, burro, acqua, latte, lievito, poco zucchero e uovo solo per donare colore alla superficie. Infatti i croissant sono utilizzati anche nel salato, ad esempio come panini con affettati.
Di solito non è ripieno e anche per questo si presta ad essere inzuppato nel cappuccino.

Come la parola croissant significa “crescente”, in riferimento alla forma della luna, così il termine cornetto deriva appunto dalla mezzaluna dei kipferl austroungarici, specialità che venne ripresa con successo dai fornai del Regno Lombardo-Veneto.
Per la brioche, che invece sono quasi sempre ripiene di crema o marmellata, si utilizzano gli stessi ingredienti ma le dosi di burro e zucchero sono tali da renderla più dolce e burrosa rispetto al croissant.