Cibo e Bevande

BAROLO, VINO DEI RE E RE DEI VINI

Tra i più famosi e quotati vini italiani, il Barolo è ottenuto da uve Nebbiolo in purezza. Quest’ultimo è un vitigno a maturazione tardiva molto delicato che – secondo il nome, derivante da “nebbia”-, matura alla fine di ottobre. Le sue bacche sono opache e leggermente torbide a causa di uno spesso strato di brina. E’ presente in Piemonte su 6.500 ettari e le sue origini rimangono incerte.

Il Barolo diventa famoso nell’Ottocento grazie alla marchesa di Barolo Giulia Colbert Falletti che fece assaggiare al re sabaudo Carlo Alberto un vino nuovo, più strutturato. Il sovrano ne fu entusiasta. In precedenza il Barolo era stato un vino dolce e leggermente effervescente ottenuto da fermentazione all’aperto. La marchesa contribuì alla costruzione di cantine sotterranee, grazie alle quali si creò un microclima speciale dove il vino poteva invecchiare sotto controllo, sviluppando ricchezza e struttura.

Nel 1966 il vino Barolo riceve il brevetto DOC, e nel 1980 il più esclusivo DOCG. Il Barolo può essere prodotto solo in 11 comuni delle Langhe, tra i quali appunto Barolo (CN), uno dei pochi casi in Italia in cui il vino prende il nome dalla località produttrice (altri sono Barbaresco, Soave e Bardolino).

Nonostante tutti i comuni dove si producono i vini Barolo si trovino nelle Langhe, area patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, i vini che qui si producono sono molto diversi tra loro perchè le colline locali offrono una composizione del suolo piuttosto varia. Il Barolo ha diversi cru: Brunate, Cannubi, Sarmassa, Bricco delle Viole, le Coste…
Ogni produttore, dalla più piccola alla più grande azienda vinicola, propone la propria interpretazione di questo vino dalle mille sfaccettature. Pertanto, il Barolo è per tutti i gusti, tutti i livelli e per tutte le tasche.

Prima di essere commercializzato, il Barolo deve essere invecchiato per almeno 3 anni , di cui 18 mesi in botti di rovere. Se invecchiato per cinque anni, può essere venduto con il marchio “Riserva”. Dopo l’imbottigliamento, la gradazione alcolica sarà di almeno 13 gradi. Qual è il momento migliore per berlo? Il Barolo è senza dubbio un vino da invecchiamento, e il suo fascino sta nella sua evoluzione negli anni. La temperatura ideale è di 18-20 gradi. Gli abbinamenti più tradizionali sono piatti di carne rossa speziata come arrosti, stufati o selvaggina, ma anche formaggi a pasta dura e stagionati e piatti aromatici come i tartufi. Il Barolo è ottimo anche come vino da meditazione.