La storia dell’Amaro Montenegro inizia e in un certo senso finisce nel 1885, quando il bolognese Stanislao Cobianchi, forte di una grande conoscenza di erbe acquisita girando il mondo, crea il “suo” liquore contenente una quarantina di ingredienti. La storia finisce perché da allora la ricetta dell’amaro è rimasta la stessa, chiusa in cassaforte. Al liquore mancava un nome memorabile. L’ispirazione arrivò a Cobianchi in occasione delle nozze tra il re d’Italia Vittorio Emanuele ed Elena principessa del Montenegro. Oggi questo amaro è uno dei digestivi più amati in Italia e viene commercializzato anche all’estero. La sua gradazione è del 23%, il colore è scuro, saturo. Sapori amari e dolci si intrecciano meravigliosamente in esso, creando una combinazione speciale e indimenticabile. Al primo sorso si fanno sentire bene il coriandolo, la buccia d’arancia, le ciliegie mature, il cetriolo e il tè. L’aroma è dominato da note di mandarino e spezie. Anche gli agrumi sono ben distinti nel retrogusto. Nella maggior parte dei casi, l’Amaro Montenegro si beve semplicemente con il ghiaccio, mentre la moda di berlo come parte di un cocktail si è sviluppata solo in parte. Del resto questa bevanda ha già di suo un gusto troppo particolare, ricco e raffinato per potersi associare a qualcosa. Tra gli estimatori vip da segnalare il celebre poeta Gabriele D’Annunzio, il “vate d’Italia” che nel 1921 definì questo amaro “il liquore delle virtù”. A proposito, non molto tempo fa, la nota pubblicazione di settore Wine Enthusiast nella sua valutazione ha assegnato all’Amaro Montenegro un lusinghiero “90-95 Highly Recommended”.

Per amaro si intende una bevanda con gradazione dai 15° in su. Il Montenegro è decisamente meno alcolico dei Fernet, che invece si aggirano sui 40°.
Alcuni amari presentano sull’etichetta un elenco degli ingredienti utilizzati. Tra i più comuni vi sono: genziana, angelica, carciofo spagnolo, china, melissa, verbena al limone, ginepro, anice, finocchio, radice di zinco, zenzero, menta, timo, salvia, alloro, scorza di agrumi, liquirizia, cannella, mentolo, cardamomo, zafferano, ruta profumata, assenzio, sambuco.
In Italia sono presenti oltre cinquanta tipi di amaro prodotti dalla macerazione (infusione) di erbe aromatiche, radici, fiori, corteccia e/o scorze di agrumi su alcol (o vino nel caso del vermouth). Quindi l’infuso viene filtrato, ad esso viene aggiunto sciroppo di zucchero e conservato in botti o bottiglie.